19 Febbraio 2019
Per i nostri bambini, la fiaba della Neve è Frozen..
Per noi invece, è la fiaba della bambina che regala le sue scarpette rosse al fiume per andare alla ricerca del suo amico Kai, rapito dalla cattiva Regina delle Nevi
Fiaba del 1844 di Hans Christian Andersen
Tanto tempo fa, il diavolo creò uno specchio capace di far scomparire tutto ciò di bello che si specchiava in esso e di accentuare e deformare tutte le cose brutte. Quando lo specchio si ruppe, i pezzetti di vetro, milioni e milioni di piccole schegge, si sparsero per il mondo entrando negli occhi degli uomini..
C'erano una volta un bambino di nome Kai e una bambina di nome Gerda. Giocavano sempre in un giardino pieno di rose, sospeso nel cielo, che divideva le loro alte case. Gerda amava le rose e spesso dedicava a Kai delle frasi rimate così: Le rose non perdono il profumo mai e amici per sempre saran Gerda e Kai. Durante l'inverno, quando non si poteva uscir fuori a giocare perchè il freddo era troppo forte, i bambini amavano starsene al calduccio davanti la stufa, ad ascoltare le storie, che la nonna di Kai, raccontava sulla Perfida Regina delle Nevi..Vola nella grandine e ricopre i campi di neve. Paralizza i fiori con la brina e ghiaccia i fiumi. Il suo cuore è di ghiaccio e vorrebbe che anche quello degli altri fosse come il suo..
Una sera, mentre la nonna parlava, all’improvviso si alzò un forte vento che ululando, investì i prati, le case e le montagne e arrivò fino alla finestra, spalancandola con uno schianto pauroso! In casa entrò violentemente una folata di grandine e una scheggia di ghiaccio, colpì l'occhio di Kai, facendolo urlare di dolore! La scheggia passando dall'occhio arrivò fino al cuore. La nonna e Gerda si precipitarono su Kai, soccorrendolo preoccupate. Kai che all'inizio rimase immobile e dolorante, si riprese e le rassicurò con un sorriso. Allora Gerda si tranquillizzò e non ci pensò più. Il giorno dopo però, Kai sembrò diverso dal solito. Decise di andare a giocare nella piazzetta del villaggio insieme agli altri ragazzi e quando Gerda gli andò incontro sorridendo, chiedendogli se poteva andare con loro lui, le rispose: No davvero. Sei solo una ragazzina stupida.Gerda, ferita per queste parole, non riuscì a dire niente ma lo guardò allontanarsi, mentre dentro di lei nasceva la paura che il cuore di Kai si fosse gelato.
I ragazzi del villaggio si divertivano un mondo a farsi trascinare sugli slittini, dai carri dei contadini ma quel giorno, al posto dei carri trovarono una grossa slitta bianca e una persona avvolta in una pelliccia dello stesso colore. Questo è meglio del carro dei contadini pensò Kai e legò il suo slittino alla parte posteriore della slitta bianca. La slitta bianca si mosse. Un attimo dopo sfrecciava veloce sulla neve, con una velocità che andava ad aumentare sempre di più e Kai, cominciò a spaventarsi!Cercò in tutti i modi di slegare il suo slittino da quella grande slitta, ma non riusciva a sciogliere il nodo! Il carro correva, andava sempre più lontano, superò il villaggio, superò i confini, volava nel vento!Aiuto! Aiuto! gridava Kai, ma nessuno lo sentiva. Filarono via per ore, poi all’improvviso la slitta si fermò e il conducente si alzò in piedi. Era una donna alta e sottile vestita tutta di neve. Kai la riconobbe subito. Era la Regina delle Nevi! Mise Kai sulla slitta vicino a lei e lo avviluppò nel suo mantello. Tu hai freddo disse e lo baciò in fronte. Il suo bacio era come il ghiaccio, ma lui non sentì più freddo. La guardava e pensava che nessuna al mondo fosse più bella della Regina delle Nevi.
Infatti era stata proprio lei a mandare il vento che aveva fatto entrare la scheggia gelata nel cuore di Kai, che ora era un blocco di ghiaccio. Kai aveva già dimenticato Gerda, la nonna e la sua casa.
Sono rimasta qui troppo a lungo! gridò e la sua voce disturbò una grossa cornacchia nera che gracchiò:
Che succede ragazzina? Devo trovare il mio amico Kai. L’hai forse visto? rispose Gerda Un ragazzo è passato di qui la settimana scorsa. Ha fatto innamorare di sé una principessa e ora è principe anche lui. Vivono in un bel palazzo non lontano da qui. Aggiunse la cornacchia.
Oh, sarei proprio felice per Kai se fosse diventato un principe rise Gerda. Puoi mostrarmi la strada per raggiungerlo?
E la cornacchia accompagnò Gerda fino al palazzo.
Poi si appollaiò sulla sua spalla e insieme salirono su una lunga scala buia e arrivarono nella camera del principe.
Gerda guardò il principe addormentato e scoppiò in lacrime: Ma non è Kai! Dovrò continuare a cercarlo e sono così stanca!
Il suo pianto svegliò il giovane principe e la principessa che si stupirono moltissimo alla vista di una fanciulla in lacrime ai piedi del loro letto e per di più,con una cornacchia sulla spalla. Ma ascoltata la sua storia furono molto comprensivi.
Ti darò il mio vestito più bello per rallegrarti disse la principessa.
E io ti darò il mio cocchio d’oro disse il principe, così potrai viaggiare più velocemente e trovare al più presto il tuo amico.
Guarda laggiù! gridò Gerda. In lontananza, il palazzo estivo della Regina delle Nevi scintillava come una montagna di diamanti.
Intanto, nel Palazzo, la Regina aveva fatto di Kai il suo schiavo. Era una donna fredda e dispettosa e lo costringeva a lucidare continuamente i grandi pavimenti gelati.
Kai avrebbe pianto, se il suo cuore non fosse stato di ghiaccio. Poi un giorno la Regina delle Nevi dette a Kai dei stalattiti di neve e gli disse: Se con questi riesci a formare la parola ETERNITÀ, può anche darsi che ti lasci libero. Poi volò via. Kai venne lasciato solo con i ghiaccioli. Le sue mani erano livide dal gelo ma lui non sentiva freddo. Stava ancora tentando di formare la parola ETERNITÀ quando Gerda trovò la strada che conduceva al palazzo e alla grande sala ghiacciata. Kai! gridò. Finalmente ti ho trovato! E gli gettò le braccia al collo. Ma Kai rimase impassibile. Chi sei? Che ci fai qui? Vattene e non mi toccare. Gerda non gli diede retta. Malgrado gli sguardi ostili continuò a stringerlo a sé e pianse lacrime di gioia. E mentre piangeva, le sue lacrime calde caddero negli occhi di Kai... e sciolsero il ghiaccio del suo cuore. Kai allora si ricordò subito di lei. Gerda! Sei tu! e finalmente rideva. Si abbracciarono e si baciarono e danzarono di gioia. Anche i pezzettini di ghiaccio danzavano e composero da soli la parola ETERNITÀ sul pavimento. Ora sono libero! gridò Kai. La Regina delle Nevi non ha più potere su di me. Il mio cuore è di nuovo mio! Gerda guidò Kai dove la renna stava aspettando. Sulla sua groppa fecero il viaggio di ritorno e quando arrivarono a casa era di nuovo estate. E le rose erano in piena fioritura.