7 Aprile 2025
Nel mondo della letteratura per l’infanzia, qualcosa sta cambiando. Sempre più autori e case editrici stanno rispondendo alla necessità di raccontare storie che riflettano la complessità e la bellezza della società contemporanea. I libri per bambini non sono più soltanto favole con principi e principesse bianchi, normodotati e appartenenti a famiglie tradizionali. Oggi, la narrazione apre le porte a protagonisti con background culturali diversi, famiglie non convenzionali, bambini con disabilità e personaggi che sfidano i ruoli di genere.
Educare all’inclusione fin da piccoli è fondamentale. I libri rappresentano uno strumento potente: ciò che un bambino legge (e vede) contribuisce a formare la sua visione del mondo. Se in una storia nessuno somiglia a lui o a ciò che conosce, può sentirsi escluso. Al contrario, riconoscersi nei personaggi e scoprire realtà diverse dalla propria sviluppa empatia, curiosità e rispetto.
Sempre più storie oggi raccontano bambini di origine africana, asiatica, sudamericana, o con nomi che non appartengono alla tradizione europea. Non si tratta di “personaggi speciali”, ma di protagonisti a tutti gli effetti: vanno a scuola, fanno amicizia, vivono emozioni quotidiane. Allo stesso modo, molte storie iniziano a rappresentare famiglie arcobaleno, genitori single, adozioni o famiglie allargate, offrendo una narrazione più realistica e inclusiva.
Parlare di disabilità ai bambini attraverso i libri significa normalizzarla, renderla parte del vissuto. Non come ostacolo da superare eroicamente, ma come condizione da comprendere. Libri che raccontano personaggi non vedenti, autistici, con difficoltà motorie o di apprendimento permettono ai piccoli lettori di riconoscere le differenze senza pregiudizio, e di sviluppare una cultura della gentilezza.
Anche gli stereotipi legati al genere vengono sempre più sfidati. Bambine coraggiose, indipendenti, che non vogliono essere salvate da nessuno, e bambini sensibili, che amano cucinare o piangono senza vergogna. Le storie aiutano a superare le etichette e insegnano che ogni bambino è libero di esprimere sé stesso, senza dover aderire a modelli rigidi.
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Ecco una breve selezione di libri che affrontano questi temi con delicatezza e intelligenza:
- “Julian è una sirena” di Jessica Love – un inno alla libertà di espressione e all’identità di genere.
- “Io sono Adila” di Lorenzo Naia e Sonia Maria Luce Possentini – sul diritto all’identità culturale.
- “Ti voglio bene anche se...” di Debi Gliori – un albo tenero sull’amore incondizionato, utile anche per parlare di emozioni.
- “La mia amica Jim” di Kitty Crowther – sull’amicizia e sull’accettazione delle differenze.
- “Il pentolino di Antonino” di Isabelle Carrier – una metafora dolce e potente sulla disabilità.
Leggere storie inclusive non è una moda, ma un atto educativo. I libri possono seminare nel cuore dei bambini l’idea che ogni persona, con la sua unicità, merita rispetto e accoglienza. Insegnare l’inclusione con una fiaba è forse il primo passo verso un mondo più giusto, empatico e consapevole.