
Lo spazio di tempo che intercorre tra il momento in cui cessa l'esercizio di una carica e quello in cui il successore del titolare assume lo stesso incarico, viene definito, utilizzando un avverbio latino, “interim”.
Assumere una carica “ad interim”, significa sostanzialmente assumere una carica provvisoria. Facciamo un esempio: Il Ministro dell’Istruzione Caio, stamattina ha rilasciato le sue dimissioni; Sempronio da oggi, in merito a ciò, sarà il nuovo Ministro dell’Istruzione ad interim. Questo è un classico esempio, e non è di certo l’unico in ambito politico, che tra l’altro evidenziamo, è già capitato in tutti governi occidentali, italiano compreso, come anche nel governo USA.
Tuttavia, non è soltanto una carica politica a essere assunta ad interim, persino un governo intero può essere ad interim, come per esempio è accaduto al governo tunisino: il 14 gennaio 2011, il presidente Ben Ali, a causa delle proteste popolari contro il caro vita, fugge all’estero terminando anticipatamente il suo mandato. Ad assumere momentaneamente la presidenza, sarà il presidente della Camera Fouad Mebaza. In questo caso quindi, ci troviamo di fronte a un governo provvisorio, un governo ad interim.
Dai piani alti della politica, scendiamo a quelli più bassi, e niente di più contemporaneo oggi ci appare, l’antica parola interim, se l’associamo a un’altra parola, che da essa deriva: ovvero, interinale, che concerne un interim, un incarico interinale, una funzione interinale, quindi temporaneo, in base alle esigenze produttive di un'azienda.
Le agenzie del lavoro, chiamate, a questo punto per ovvie ragioni, agenzie interinali, sorte dal 1997 dopo l’introduzione della Legge Treu, hanno chiaramente lo scopo di intermediare tra chi cerca lavoro e chi lo offre, ma sotto un aspetto esclusivamente temporaneo. Offrono sostanzialmente il famoso lavoro interinale appunto.
Esiste inoltre, un altro modo di dire, un’altra locuzione latina, che insieme ad interim, esprime lo stesso significato: pro tempore.
Pro tempore significa letteralmente “temporaneamente”, anche se, paradossalmente nell’ambito giuridico burocratico, questa parola sta a significare l’attuale vigenza di una carica o di una funzione. Ad esempio Amministratore pro tempore, vuol dire Amministratore attualmente in carica. Pro tempore in certi casi dunque, mette in luce solo il momento in cui si sta svolgendo, e non la sua durabilità.